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Torna di moda la Grosse Koalition Cdu-Spd

Per Angela Merkel l'ultima chance si chiama Spd. I socialdemocratici, grandi sconfitti nelle ultime elezioni, riflettono sulla possibilità di una Grosse Koalition con la Cdu, unica strada per scongiurare il ritorno alle urne dopo il “gran rifiuto” dei liberali che ha fatto saltare l'ipotesi di un governo “Giamaica“. 

Dietro le quinte

Per il momento restano voci, di cui nessuno rivendica la paternità. La linea ufficiale è ancora quella del candidato uscente, Martin Schulz, che dalla sera stessa del voto continua a ripetere che gli elettori si sono espressi contro una riedizione di un governo delle larghe intese. Ma non tutti nel partito sembrano d'accordo. Il quotidiano conservatore Frankfuerter Allgemeine Zeitung ha riferito che nella prima successiva alla retromarcia dei liberali, sarebbero stati 40 i deputati socialdemocratici contrari alla linea Schulz. E Spiegel online riporta il commento di un deputato socialdemocratico bavarese che considera il ritorno ad elezioni l'ipotesi peggiore: “Se rifacciamo una campagna elettorale geniale come quella di quest'estate, alle prossime elezioni avremo il 20,5 – x, invece che 20,5 + x”, dice.

Spiraglio

Schulz, da politico navigato con 22 anni di Parlamento europeo alle spalle, getta acqua sul fuoco dichiarando che “l'Spd è pienamente consapevole della sua responsabilità in un momento così difficile” e che “troveremo nei prossimi giorni una buona soluzione per il Paese”. Quale sarà questa “buona soluzione”? Qualcuno ci vede un'apertura alla Grosse Koalition. Così come nelle affermazioni del vice del Spd, Ralf Stegner, secondo il quale “nuove elezioni sarebbero una prova di incapacità“, “ma noi non le temiamo”.

Strategie

Che si tratti di un classico gioco al rialzo? Sono in molti a crederlo, soprattutto nelle ultime ore. Certo è che in questo momento Merkel sembra disposta a concedere tutto, tranne la propria testa. L'altra posizione ufficiale tra i socialdemocratici è quella di chi chiede un governo Merkel di minoranza, cioè un governo Unione-Verdi che sia costretto, di volta in volta, a chiedere i voti per arrivare alla maggioranza su ogni provvedimento. E' la posizione espressa dal ministro del Lavoro uscente, Andrea Nahles. La cancelliera però ha preso nettamente le distanze da un'ipotesi che la renderebbe ostaggio di maggioranze variabili e manderebbe in frantumi il punto cardinale della sua bussola politica: la stabilità.

Forcing

Anche questa richiesta da parte della Spd ha tutta l'aria dell'ennesimo gioco del gatto col topo, con Merkel nell'insolito ruolo di topolino tra le grinfie di un divertito Spd. Intanto la pressione sul partito socialdemocratico cresce non solo all'interno ma anche all'esterno. La Dpa riferisce addirittura di una telefonata tra il presidente francese Emmanuel Macron e Schulz. In Germania è la Cdu e tutta la compagine conservatrice ad essere fortemente favorevole ad una riedizione della Grosse Koalition. Non è un caso che gli appelli alla responsabilità siano arrivati soprattutto dal lato dell'Unione: dal neo presidente del Parlamento Wolfgang Schaeuble come dal leader della Csu Horst Seehofer; dal segretario dei cristiano-sociali bavaresi Andreas Scheuer fino al commissario al Bilancio europeo Guenther Oettinger

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