La maggioranza dei tirolesi (il 64%) è favorevole all'introduzione dei controlli alla frontiera con l'Italia, Brennero compreso, per limitare l'ingresso dei migranti in Austria.
Sondaggio
Lo rivela un sondaggio tra i lettori del quotidiano Tiroler Tageszeitung. Solo il 12% si è detto contrario. Settemila lettori hanno partecipato all'indagine, che riguarda vari temi (dalla sicurezza alla formazione, dal traffico all'edilizia), e hanno rispedito in redazione le cartoline con le domande. Con larghissima maggioranza (73%) i tirolesi sostengono anche la proposta di un “numero chiuso” di un milioni di tir all'anno. Attualmente sono circa 2,2 milioni i tir che ogni anno passano al Brennero. Per quanto riguarda invece il limite di 100 km/h sull'autostrada dell'Inntal, da tempo in vigore per motivi ambientali, solo il 34% è d'accordo, mentre il 43% boccia il provvedimento.
Doppia cittadinanza
Intanto è in fase di lavorazione il disegno di legge per consentire ai cittadini del sudtirolo di acquisire la doppia cittadinanza, italiana e austriaca. Un provvedimento che rischia di minare i rapporti fra Roma e Vienna. Non a caso il governo austriaco ha assicurato di voler procedere solo previo accordo con gli omologhi italiani. La bozza dovrebbe essere pronta, secondo il Tiroler Tageszeitung, i primi di settembre. Per curare questo delicato tema da mesi esiste un gruppo di lavoro che studia le varie opzioni. Nelle scorse settimane ci sarebbero stati contatti tra Vienna e Roma proprio sul doppio passaporto. Da capire chi potrà effettivamente farne richiesta come, ad esempio, gli sportivi. In questo caso un atleta dell'Alto Adige che adesso gareggia per l'Italia, previo il rispetto del regolamento sportivo internazionale, potrebbe decidere di difendere i colori dell'Austria. L'Obmann dell'Fpoe del Tirolo, Markus Abwerzger, si è detto “contento” del fatto che il governatore altoatesino, Arno Kompatscher, sia favorevole all'iniziativa. Secondo il consigliere provinciale del movimento secessionista della Suedtiroler Freiheit, Sven Knoll, si tratta di “un progetto di punta su scala europea con diversi gruppi linguistici che potranno vivere assieme in tranquillita'”.