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THRILLER IN RUSSIA: MUORE ANNEGATO IL FIGLIO DELL’EX PRESIDENTE UCRAINO

Quando ancora non sono chiare le dinamiche dell’omicidio Nemtsov, un altro giallo investe la Russia: sembra sia morto uno dei figli dell’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich, annegato a bordo di un minivan nel lago ghiacciato di Baikal – sud Siberia – lo scorso 20 marzo. Il giovane aveva 33 anni ed era il più giovane tra i figli dell’ex presidente, di lui era nota la passione per la guida estrema, ma questo non basterebbe a spiegare la vicenda. La notizia della sua morte è stata data inizialmente su Facebook dal consiglio del ministro dell’Interno di Kiev, Anton Gherashenko, e dal deputato ucraino d’opposizione, Nestor Shufrych – vicino alla famiglia dell’ex capo di Stato –  che ha dichiarato: “È morto tragicamente Viktor Viktorovich Yanukovich. È morto come aveva vissuto, al volante di un’automobile”.

Però nessuna segnalazione del suo decesso è arrivata dalle autorità russe. Il ministero delle Emergenze del Cremlino ha confermato l’incidente, specificando però che tra le persone coinvolte “non c’è nessuno con il cognome Yanukovich”. Secondo l’agenzia ucraina Unian, il morto identificato risponde al nome di Viktor Davidov. L’agenzia sostiene che potrebbe trattarsi proprio del figlio dell’ex presidente, considerato che anch’egli aveva 33 anni e che Davidov sarebbe il cognome della madre del ragazzo, che dal 2012 si era allontanato dal potere del padre.

Viktor Yanukovich Jr è solo l’ultima vittima appartenente a una cerchia di persone collegate all’ex presidente ucraino scomparse in maniera misteriosa. Nell’ultimo periodo, sei figure di primo piano dell’ex governo di Kiev, deposto a seguito delle rivolte di Piazza Maidan nel 2014, si sarebbero suicidate. Altri ancora sono scomparsi in incidenti stradali mai del tutto chiariti, come il figlio di Volodymyr Sivkovych, anch’egli accusato di aver usato il pugno duro contro i manifestanti antigovernativi, e il figlio del portavoce di Yanukovich, Anna Herman.

In attesa di conoscere gli sviluppi su questo nuovo caso, si continua a non aver tracce dell’ex presidente ucraino, rifugiato molto probabilmente in Russia, come ha dichiarato lo stesso Putin che lo avrebbe aiutato a fuggire. Ma lo scorso 12 gennaio l’Interpol aveva emesso un mandato di cattura nei suoi confronti, accusandolo di uso improprio e appropriazione indebita di beni di Stato.

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