Il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha risposto alle accuse dell'Arabia Saudita in merito a una presunta ingerenza della Repubblica Islamica in Libano e Yemen. “Riad – ha spiegato – è impegnata in guerre di aggressione, bullismo regionale, comportamento destabilizzante e provocazioni rischiose, ma accusa l'Iran per le conseguenze”.
In precedenza il portavoce del ministero degli esteri di Teheran, Barham Qasimi, aveva definito come “irresponsabili“, “provocatorie” e “infondate” le accuse saudite su una possibile responsabilità iraniana dietro l'attacco missilistico compiuto sabato scorso da insorti yemeniti houti contro l'aeroporto internazionale di Riad. Qasimi ha affermato che si è trattato “di una mossa indipendente del popolo yemenita in reazione ai crimini commessi dall'Arabia Saudita”. Dal canto loro, gli insorti sciiti avevano affermato che il missile “Vulcano” è stato prodotto interamente in Yemen e che non è stato fabbricato in Iran. “Invece di gettare accuse infondate e provare a confondere le idee, consigliamo all'Arabia Saudita di cessare quanto prima le violazioni contro il popolo yemenita”, ha proseguito Qasimi citato dalla tv libanese Al Maydin.
In un comunicato rilanciato dall'agenzia di stampa saudita Spa, Riad aveva parlato di “evidente aggressione militare da parte delle milizie houthi controllate dall'Iran'' e aveva spiegato che l'esame dei resti del missile ''conferma il ruolo del regime dell'Iran nella fabbricazione e nel contrabbando (di armi, ndr) ai miliziani houthi in Yemen con l'intento di attaccare il regno, il suo popolo e i suoi interessi vitali''.
Domenica sera, Hasan Nasrallah, leader degli Hezbollah libanesi vicini all'Iran, avevano accusato l'Arabia Saudita di aver fatto pressioni sul premier libanese Saad Hariri costringendolo a dimettersi. L'annuncio delle del passo indietro di Hariri era stato fatto dallo stesso premier da Riad e tramite la tv panarabo-saudita al Arabiya. Per Zarif, l'Arabia Saudita è invece responsabile di “uccidere migliaia di innocenti, tra cui bambini, in Yemen e di diffondere colera e carestia nel Paese”.