L’esplosione di un’autobomba in un centro commerciale nell’isola thailandese di Samui ha causato 7 feriti, tra cui una dodicenne italiana. Tutti sono già stati dimessi dall’ospedale dove sono stati curati per ferite leggere causate dai detriti della vettura che li hanno investiti. La ragazza italiana “sta bene”, hanno riferito fonti dell’ambasciata italiana a Bangkok chiarendo che non ha subito traumi fisici ma era più che altro sotto shock.
L’esplosione si è verificata nel parcheggio sotterraneo del Central Festival Mall di Samui, isola turistica tra le più frequentate nel golfo di Thailandia. Il governatore Chatpong Chatput ha precisato al Bangkok Postche la deflagrazione è stata causata da un’autobomba. Inizialmente si era pensato anche a una fuga di gas. L’ordigno è esploso all’interno di un pick-up parcheggiato nei sotterranei del centro commerciale aperto da un anno e che in quel momento stava chiudendo per la notte, fatto che ha limitato il numero delle vittime. Nessuno ha ancora rivendicato la responsabilità dell’attentato.
Secondo i media thailandesi, alla stessa ora dell’esplosione due incendi si sono verificati a Surat Thani e Phang Nga (entrambe nel sud, come Samui), distruggendo un centro commerciale e un negozio. Non è chiaro se i tre fatti siano legati tra loro. Va comunque sottolineato che finora il paradiso turistico non era mai stato toccato dalle violenze. Ma le ipotesi davanti agli investigatori del governo dei militari thailandesi potrebbero essere piu’ d’una. La scelta del target somiglia a quella delle piccole bombe dei mesi scorsi a Bangkok attribuite alle “camicie rosse” dell’ex premier Thaksin Shinawatra contro il centro commerciale di Siam e la popolare linea di trenini Bts.
La Thailandia ha appena rimosso la legge marziale in vigore dal colpo di stato dello scorso maggio, ma forti tensioni politiche continuano a minare la stabilità del Paese: oltre alla guerriglia nel sud (in un’area non turistica), tra i sostenitori del governo deposto di Yingluck Shinawatra c’è risentimento per il golpe. Proprio ieri, tra l’altro, cadeva il quinto anniversario di una delle giornate più violente delle proteste delle “camicie rosse” pro-Shinawatra a Bangkok, represse militarmente con 91 morti e quasi 2 mila feriti. La giunta militare ha vietato qualsiasi cerimonia di commemorazione di quegli eventi.
La Thailandia accoglie 26 milioni di turisti all’anno, e il settore si sta riprendendo solo ora dopo il calo dell’anno scorso, in larga parte dovuto a prolungate proteste anti-governative a Bangkok e al successivo colpo di stato.