Con il 60% dei voti è stata approvata la nuova Costituzione thailandese voluta dalla giunta militare, un nuovo testo che di fatto rafforza il ruolo politico delle forze armate, che sono al potere grazie a un colpo di Stato fatto nel 2014. La Thailandia è stata interessata da un decennio di forte istabilità politica, una condizione che ha contribuito a fermare la crescita del Paese.
Questo voto, dunque, non fa che legittimare ancora di più la figura di Prayuth Chan-ocha, generale e primo ministro del Paese e, nonostante l’affluenza al voto non sia stata quella auspicata dalle autorità, la nuova Costituzione è stata votata dalla maggioranza degli elettori. Il testo, tra le tante novità, prevede un Senato interamente nominato dai militari e una magistratura, legata alla giunta, con un maggior controllo sulla politica.
Immediata la reazione dell’opposizione, fedele all’ex premier, la signora Thaksin Shinawatra, che rappresenta una fetta di società ridotta praticamente al silenzio dato che durante la campagna elettorale era vietato promuovere il “No” e non era possibile portare avanti nessun dibattito aperto.
Il voto alla nuova Costituzione dovrebbe essere il preludio alle elezioni generali del 2017, ma richiededi fatto che i futuri governi seguano le condizioni dell’esercito. Secondo molti critici, infatti, si tratta di un testo antidemocratico.