Sarebbero più di 1.000 i dispersi per il terremoto e lo tsunami che hanno devastato l'isola di Sulawesi, in Indonesia.
Emergenza
Il numero delle vittime è salito a 1.558. Con giorni di ritardo sono arrivati i primi aiuti internazionali nelle zone disastrate, dove secondo le Nazioni Unite almeno 200 mila persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Ma l'afflusso degli aiuti è rallentato dai gravissimi danni all'aeroporto e alle vie d'accesso. Dopo vari casi di saccheggi, la polizia ha cominciato ad arrestare gli sciacalli e ha annunciato che sarà autorizzata a sparare a coloro che saranno sorpresi a rubare.
Disastro
In tutto si stimano oltre 2,5 milioni di persone colpite dall'emergenza, mentre in 300 mila non hanno più una casa con oltre 65 mila abitazioni rimaste distrutte o danneggiate.”Siamo al lavoro ora dopo ora per fornire acqua e kit igienici e beni di prima necessità a oltre 500 mila persone colpite dall'emergenza. – ha detto il responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia, Riccardo Sansone – L'entità dei danni causati dal terremoto e dallo Tsunami di venerdì scorso è enorme e si teme che molti corpi siano sepolti sotto case e edifici crollati. In molte zone di Palu e nelle città limitrofe, non c'è acqua corrente, i bagni funzionanti sono pochi e si teme per le condizioni igieniche. Il tutto in mezzo alle tante difficoltà per portare attrezzature e materiali a Palu, a causa dei danni a strade, ponti e all'aeroporto. I team di Oxfam sono già sul campo, e non appena arriveranno nelle prossime ore i sistemi di depurazione, inizieremo la distribuzione di acqua pulita alla popolazione”.