Il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avuto ieri una comunicazione telefonica con il presidente ucraino Petro Poroshenko. I due hanno discusso della sicurezza al confine della Crimea e del Donbas e, in particolare, hanno sottolineato “l’importanza degli sforzi politico-diplomatici” verso la risoluzione del problema della Crimea. E’ quanto riporta il servizio stampa presidenziale sul suo sito ufficiale.
Biden ha anche rassicurato Poroshenko sulla posizione degli Stati Uniti riguardo all’annessione della Crimea da parte di Mosca, con gli Usa determinati a non riconoscere lo status quo. Il vicepresidente Usa e il presidente ucraino hanno inoltre sottolineato l’importanza di proseguire gli sforzi, anche nel formato di Normandia, per assicurarsi che la Russia “rispetti gli accordi di Minsk”, in particolare nel settore “della sicurezza”.
Solo tre giorni fa il Pentagono aveva lanciato l’allarme su una imminente invasione del Paese dopo che l’esercito russo aveva completato lo schieramento di 40 mila truppe, totalmente equipaggiate e supportate da forze corazzate pesanti ed unità dell’aeronautica, lungo il confine orientale dell’Ucraina. Secondo la versione di Mosca, quelle truppe erano state mobilitate solo per effettuare delle manovre militari congiunte programmate per i prossimi giorni.
Di diversa opinione il Pentagono che, in una nota del Comando Europeo degli Stati Uniti, ha sottolineato come “le prossime manovre russe saranno monitorate con particolare attenzione”. “Siamo estremamente preoccupati per le aumento delle tensioni nei pressi del confine amministrativo tra la Crimea e il resto dell’Ucraina – proseguiva la nota -. Esortiamo entrambe le parti al fine di evitare passi provocatori o un’ostile retorica che potrebbe far degenerare la situazione”.