Il terrore bussa nuovamente alle porte del Pakistan. Secondo l’emittente indiana “all news” due esplosioni sono avvenute oggi all’esterno di una scuola femminile vicino a Peshawar. Lo riferisce l’emittente indiana “all news”. Non si hanno, per il momento, ulteriori dettaglia. Ma la paura è tanta visti i fatti delle ultime ore.
Quella di ieri è una strage che lascerà il segno nella memoria dell’uomo e non a caso il Pakistan l’ha definita “Il nostro 11 settembre”. Ieri oltre 140 persone sono morte di cui 132 bambini e adolescenti per mano di un attacco di un commando di talebani alla scuola pubblica militare di Peshawar. In ostaggio, per ore, erano stati tenuti oltre 500 studenti e l’obiettivo dei talebani era quello di colpire i più piccoli per vendicare il dolore con il dolore.
Lo stato pakistano oggi osserverà il primo dei tre giorni di lutto nazionale che è stato decretato dal governo anche se non basteranno mai a cancellare dalla mente un atto di violenza così cruento. I talebani di Bahadur hanno commentato con queste parole la strage: “Condanniamo fermamente l’attacco a Peshawar: l’Islam non ammette alcun assassinio”. A riferirlo è stato il portavoce del gruppo talebano pachistano di Hafiz Gul Bahadur, che ha basi nel Nord Waziristan.
Dall’altra parte il gruppo autore del massacro, Tehrik e-Taliban Pakistan (Ttp), ha rivendicato la sua azione parlando di “vendetta per le operazioni militari nel Nord Waziristan” ma la risposta di Hafiz Gul Bahadur è stata chiara perché non solo non ha mai collaborato con il Ttp ma non ha mai voluto vendicarsi contro bambini innocenti.