Un deciso passo in avanti sulla strada della riconciliazione a quasi 20 anni dalla guerra. Così può essere definita la modifica della Costituzione, varata dal parlamento del Kosovo, che consentirà di la creazione di un tribunale speciale appoggiato dall’Unione Europea per esaminare i crimini di guerra di cui sono accusati i guerriglieri di etnia albanese durante il il conflitto del 1998-1999. Per arrivarci è stato necessario un dibattito di fuoco, protrattosi per sei ore e che ha registrato più di un momento di tensione. Ma alla fine a votare a favore dell’istituzione del giudice sono stati 82 deputati su 120. Le indagini si concentreranno sull’eventuale violazione di diritti umani commessi dall’Esercito di liberazione del Kosovo (Ukc, filoindipendentista) nei confronti dei militari serbi.
L’opposizione, strenuamente contraria alla creazione del tribunale, ha boicottato il voto. I guerriglieri dell’Uck sono ancora considerati alla stregua di eroi da parte della popolazione del Kosovo, in maggioranza di etnia albanese e composta da quasi due milioni di persone. Il primo ministro Isa Mustafa ha spiegato ai parlamentari, prima del voto, che il dossier rappresentava una “sfida” la cui risoluzione è stata espressamente richiesta dalla comunità internazionale. “E’ un’esplicita richiesta degli alleati strategici del Kosovo, in particolare gli Stati Uniti e l’Unione Europea”, ha sottolineato.