Mancano due giorni alle elezioni parlamantari svedesi, le più incerte degli ultimi anni.
Sondaggi
Il Paese, che ha in programma anche le elezioni amministrative, viene da una legislatura difficile, con un esecutivo rosso-verde che ha governato con il 43% dei voti, grazie all'alleanza di centro-destra che si è rifiutata di negoziare con Svezia Democratica (Sd, l'acronimo in svedese), terza forza con quasi il 13%. I sondaggi lasciano presagire un quadro frammentato del quale potrebbe approfittare proprio Sd, attestata al 20% e, quindi, vicinissima ai conservatori e a 5-6 punti dai socialdemocratici, partiti tradizionali che stanno facendo i conti con un'emorragia di consensi.
L'appello
Un'affermazione si Sd spaventa il mondo della sinistra intellettuale svedese, che, alla vigilia del voto, si è mossa con un appello su Facebook. L'obiettivo è quello di ridimensionare l'estrema destra. Su iniziativa dell'attore Kjell Bergqvist, attori, scrittori, musicisti si sono uniti al gruppo “#Vad som helst men Aldrig Sd” (#TuttomanonSD) che in circa tre settimane ha raccolto oltre 90.000 membri. “Non posso stare seduto pigramente,” ha detto Kjell Bergqvist a Aftonbladet. “Molti di noi sono preoccupati e spaventati. Questo gruppo serve per condividere questi sentimenti e credere in un futuro migliore”. Tra i firmatari dell'appello, il pittore e scultore Ernst Billgren, attori Joel Kinnaman ( “House of Cards”), Pernilla August ( “Con le migliori intenzioni”), la cantante jazz Viktoria Tolstoy, Marten Palme, figlio dell'ex primo ministro assassinato Olof Palme.
Partito
I democratici di Svezia, partito nato nel 1988 da ex attivisti del movimento nazionalsocialista, sono stati accreditati dal 17 a oltre il 20% dei voti da diversi sondaggisti contro il 13% delle precedenti elezioni. Alcuni analisti temono una sottostima delle intenzioni di voto a loro favore.