Una Barbie imbottita di esplosivo. Così un kamikaze aveva intenzione di far esplodere un aereo degli Emirati Arabi Uniti che doveva compiere la tratta Sydney-Abu Dhabi. A rivelare il piano messo a punto da quattro fratelli australiano-libanesi, legati al sedicente Stato Islamico, sono le autorità del Libano.
L’attentato sventato
La strage, ha reso noto il ministro dell’Interno libanese Nouhad al Mashnouq, è stata scongiurata grazie all’apparente inesperienza degli ideatori. La compagnia, infatti, non ha permesso all’attentatore suicida designato di portare a bordo il bagaglio a mano perché eccedeva di diversi chilogrammi il peso consentito. Oltre all’ordigno nascosto nella bambola, infatti, un altro era stato confezionato in un tritacarne e doveva essere azionato nel caso il primo non avesse funzionato. Il bagaglio è stato quindi rispedito all’indirizzo del proprietario, che si è imbarcato senza portare con sé le bombe. Il ministro ha aggiunto che intenzione dei quattro fratelli era quello di colpire con l’attentato sia l’Australia sia gli Eau per il loro ruolo nella Coalizione internazionale a guida Usa che combatte l’Isis. Ma se il piano degli attentatori avesse avuto successo anche il Libano avrebbe pagato un prezzo pesante, perché a bordo dell’aereo c’erano 120 suoi cittadini.