Una unità creata da Hezbollah nella zona della linea del cessate il fuoco sulle Alture del Golan – guidata da un comandante incarcerato in passato per un attacco contro le forze americane in Iraq – sarebbe stata scoperta dalle forze armate israeliane.
La cellula
Tel Aviv da tempo teme che i suoi peggiori nemici (Iran e il suo “braccio armato”, i libanesi Hezbollah) possano allargarsi e aprire un nuovo fronte in Siria grazie alla vittoria del presidente Bashar al-Assad, che ha riconquistato la maggior parte del territorio. In questo caso, Israele ha riconosciuto che Assad era all'oscuro dell'unità combattente e anzi, secondo alcuni media locali, ha deciso di rendere pubblica la notizia per spingere Russia e Siria a bloccarla. L'obiettivo del gruppo, “orchestrato” da Hezbollah, è di “controllare squadre di miliziani siriani votati a lanciare attacchi contro Israele”. Uno scenario che non si avvererà, ha assicurato il tenente colonnello Jonathan Conricus, sottolineando che per lo Stato ebraico, Damasco è “responsabile per tutto quello che accade contro Israele all'interno della Siria”.
Comandante
L'esercito israeliano ha precisato che l'unità era ancora allo stato di reclutamento e addestramento e non era ancora operativa: a guidarla, il comandante di Hezbollah, Ali Musa Daqduq, arrestato nel 2007 con l'accusa di aver collaborato all'organizzazione di un attacco in cui furono uccisi 5 soldati americani in Iraq e rilasciato nel 2012 per mancanza di prove. Già in passato una simile unità era stata creata nella zona delle Alture del Golan da Samir Kantar e Jihad Mughniyeh, entrambi uccisi nel 2015 in raid attribuiti alle forze israeliane. Dalle ceneri di quella formazione sarebbe nata quella nuova, scoperta dall'esercito. Per il premier, Benjamin Netanyahu, si tratta “solo della punta dell'iceberg“. “Sappiamo molto di più”, ha assicurato, ricordando a Iran ed Hezbollah che “Israele sa quello che fate, dove lo fate”.