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Sudan: demolita chiesa cristiana e arrestati 37 ragazzi in preghiera

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In Sudan non si fermano le persecuzioni contro i luoghi di culto dei cristiani. Mercoledì scorso – riporta sul proprio blog l’Onlus Italians for Darfur – le forze di polizia hanno fatto irruzione in una chiesa evangelica a Nord della capitale Khartum, hanno iniziato a demolire l’edificio e hanno arrestato 37 giovani che erano riuniti in preghiera all’interno”. A riferire l’accaduto è stato “il Pastore Yahya Abdelrahim attraverso l’emittente Radio Dabanga – si legge in un post del vice presidente di Italians for Darfur, Mauro Annarumma – La polizia è arrivata con 9 autoveicoli accompagnati da bulldozer e hanno iniziato a demolire le mura esterne. I giovani arrestati sono stati divisi in 3 gruppi e sono stati tutti multati da diversi tribunali per turbamento dell’ordine pubblico”.

A seguito del referendum del 2011, che ha sancito la divisione del Sud Sudan – animista e cristiano – dal Nord Sudan – a maggioranza musulmana – le repressioni nel nord contro i cristiani sono aumentate notevolmente. L’episodio di mercoledì è solo l’ultimo di molti altri attacchi simili avvenuti in passato. Come l’analoga vicenda accaduta solo il mese scorso, quando le forze speciali – forti di un ordine del tribunale – hanno confiscato e demolito la casa di un anziano pastore dopo avergli intimato di raccogliere le proprie cose e lasciare l’abitazione. Per protestare contro queste azioni violente, le diverse chiese di Khartoum, insieme a studenti e altri membri delle comunità cristiane locali, hanno deciso di organizzare dei presidi nei luoghi di culto; che però ben poco hanno potuto fare mercoledì contro i bulldozer della polizia e l’ordinanza del tribunale.

Milena Castigli: