La Repubblica Sudafricana ha perso un altro dei suoi grandi uomini. E’ morto questa mattina a Johannesburg Ahmed Kathrada, uno dei padri della lotta anti apartheid e compagno di prigione di Nelson Mandela. Kathrada aveva 87 anni, 26 dei quali trascorsi in carcere insieme al primo presidente a essere eletto dopo la fine dell’apartheid nel suo Paese e premio Nobel per la pace nel 1993.
La sua fondazione ha annunciato che il ‘grande vecchio’ del partito di Zuma, detto anche Kathy, è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale per un’embolia cerebrale all’inizio di questo mese. Nato il 21 agosto del 1929 nel nord ovest del Sudafrica, Kathrada è stato impegnato contro l’apartheid fin da da quando aveva 12 anni; il suo primo arresto avvenne a 17. Arrestato nuovamente nel luglio del 1963 alla periferia di Johannesburg con l’accusa di sabotaggio e di aver cercato di rovesciare il governo con mezzi violenti, fu condannato all’ergastolo l’anno successivo. L’apartheid (letteralmente “separazione”, “partizione”) era la politica di segregazione razziale istituita nel secondo dopoguerra dal governo di etnia bianca del Sudafrica rimasta in vigore fino al 1994.
Venne rilasciato solo nel 1990. Dopo la scarcerazione, è stato eletto membro del parlamento come rappresentante dell’Anc, il Congresso Nazionale Africano, il più importante partito politico locale; fondato nell’epoca della lotta all’apartheid, l’Anc è rimasto ininterrottamente al governo del paese dalla caduta di tale regime, nel 1994, a oggi.
Kathrada è anche l’autore del libro “Più pane per Mandela – Memorie di Ahmed Kathrada, Prigioniero n 468/64″ incentrato sulla vita in prigione vissuta a fianco del leader sudafricano morto nel 2013.