La partita coreana, ormai, somiglia a una tragica sfida a scacchi. Il problema è che, stavolta, Kim non sembra intenzionato ad attendere la prossima mossa degli avversari. Da Seul, infatti, dopo l’alta tensione rimbalzata per tutta la giornata di ieri a seguito del test atomico effettuato (con successo) da Pyongyang, arrivano segnali poco incoraggianti, con l’agenzia sudcoreana, “Yonhap”, a riportare possibili preparativi di un nuovo lancio missilistico da parte del regime del Nord e, secondo i media coreani, potrebbe trattarsi di un vettore Icbm (sarebbe il terzo), un missile intercontinentale. Di quelli che, come affermano gli esperti della Corea del Nord, sarebbero in grado di trasportare una testata nucleare, simile a quella fatta detonare ieri a Punggye-ri.
Corea, tensione alle stelle
Il tutto mentre il clima di tensione continua a farsi sempre più rovente: con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a valutare l’ipotesi di un attacco preventivo, l’esercito della Corea del Sud ha simulato un tentativo di attacco atomico a una base militare dei confinanti, utilizzando prototipi di missili Hyunmoo-2A. Esercitazioni che, secondo Seul, sono tutte riuscite perfettamente. Ma, nel generale giro di condanne arrivate dopo il test di Pyongyang (che ha provocato ben due terremoti), c’è anche chi, come Putin, ha tentato di frenare sulla possibilità di una risoluzione armata della crisi coreana, sostenendo che qualunque iniziativa avrebbe dovuto percorrere la strada della diplomazia. Una strategia che, a ogni modo, non ha incontrato grandi riscontri nell’inquilino della Casa Bianca che, dopo aver promesso “fuoco e fiamme” in caso di atteggiamenti minatori di Kim, ha riunito i vertici militari degli Usa annunciando “dure reazioni” in caso di minacce.
Consiglio di sicurezza Onu
In Europa, intanto, la situazione non passa inosservata. I contatti fra i capi del governo sono frequenti e, nella giornata di ieri, le rimostranze verso l’atomic-test di Kim sono state unanimi, con Gentiloni, Macron e Merkel a chiedere univocamente una “reazione internazionale forte”. Anche per questo motivo e su forte pressione di Gran Bretagna, Giappone, Corea del Sud, Francia e Stati Uniti, nella giornata di oggi, si riunirà il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. L’obiettivo è adottare una strategia comune e una linea d’azione nei confronti della Corea del Nord, con la denuclearizzazione del Paese (invocata anche dalla Cina) al primo punto all’ordine del giorno.