In Messico ancora si indaga sulla scomparsa di 43 studenti avvenuta 2 settimane fa. Le autorità locali avrebbero scoperto altre quattro fosse comuni. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro della Giustizia messicano, Jesus Murillo Karam. Due giorni fa migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere giustizia. Imponenti manifestazioni si sono tenute a Città del Messico, Oaxaca, Veracruz, Morelia, Guerrero e anche a San Cristobal de las Casas, dove hanno marciato in silenzio i gruppi di ribelli zapatisti dello stato del Chiapas.
Questa storia ha smosso il senso civico di molti messicani, che si sono organizzati in gruppi per cercare casa per casa gli studenti scomparsi. I residenti di Iguala puntano il dito contro la polizia e l’amministrazione, accusati di aver collaborato con i criminali. Ventidue agenti sono stati indagati sinora mentre su tre (fra cui ci sarebbe il capo della polizia di Iguala) gravano pesanti sospetti.
Gli studenti sono scomparsi lo scorso 26 settembre dopo una manifestazione e il procuratore dello stato di Guerrero, Inaki Blanco, ha riferito che “ancora non si può accertare l’identità dei corpi perché sono carbonizzati e fino a che non finiranno i test del Dna sui cadaveri, le ricerche continueranno”.