Decine di studenti in ginocchio, con le mani dietro la testa, sotto lo sguardo della polizia che li aveva fermati dopo gli scontri andati in scena nella periferia di Parigi. Questa la foto che scuote la Francia nei giorni in cui imperversa la rivolta dei “gilet gialli”.
Polemiche
La sinistra ha gridato allo scandalo, mentre il deputato di En Marche Laurent Saint-Martin ha definito “sconvolgenti” le immagini e ha assicurato che la maggioranza sarà la prima a condannare eventuali errori da parte delle forze dell'ordine. L'episodio è avvenuto vicino a un istituto di Mantes-la-Jolie, nel dipartimento di Yvelines. “Quali che siano le accuse, nulla giustifica l'umiliazione di minorenni”, ha dichiarato il primo segretario del Partito socialista, Olivier Faure, in un tweet, chiamando i ministri dell'Interno, Christophe Castaner, e dell'Istruzione, Jean-Michel Blanquer, a “reagire rapidamente e bene”. La stessa richiesta è arrivata da altri esponenti dell'opposizione che si chiedono “cosa possa giustificare una scena del genere” e “chi abbia dato l'ordine di farlo“.
Manifestazione
Nel frattempo proseguono i preparativi in vista della nuova manifestazione dei “gilet gialli“, in programma domani. Un avvocato delle forze dell'ordine, Laurent-Franck Lienard, a France Info ha rivelato i timori dei suoi assistiti. “Molti poliziotti – ha raccontato – mi hanno chiamato dicendo 'dovremo sparare alla gente sabato', si sentono in pericolo”. Diversi agenti hanno dichiarato che “già sabato scorso sono stati sul punto di aprire il fuoco, a Parigi e altrove. Si sentivano molto in pericolo perché la gente era venuta lì per uccidere i poliziotti”, ha aggiunto il legale che ha comunque avvisato che “se dovesse partire un colpo contro un manifestante, la conseguenze sarebbero incontrollabili“. Si teme che la guerriglia urbana possa trasformarsi in qualcosa di ancora più violento e grave. Uno dei sindacati minori della polizia, Vigi, aveva invitato il personale amministrativo della polizia a scioperare domani in solidarietò con i 'gilet gialli'. Molti però hanno interpretato l'invito come una forma di protesta per il pericolo che le manifestazioni possano degenerare in gravi violenze.