Giro di vite sull’uso di internet in Iran. Dopo le limitazioni nell’accesso ad alcuni social network e la censura di diversi siti web la nuova linea per il Consiglio supremo per il cyberspazio decisa dalla Guida, l’ayatollah Ali Khamenei, potrebbe ridimensionare i poteri del governo di Hassan Rohani, finora più aperto sulla questione. Ne è sicura l’organizzazione “Iran Human Rights” che ha già lanciato l’allarme su questa nuova stretta sulla libertà di informazione.
Khamenei, si legge in una nota dell’associazione, ha infatti accentrato tutte le competenze nel Consiglio – presieduto da Rohani ma controllato, anche grazie alle ultime nomine, dagli ultraconservatori – e dissolto altri organi paralleli. L’esito sarebbe che il governo, propenso ad una censura più selettiva, resti così privo di strumenti per intervenire nel campo. Oltre alla censurata Twitter (su cui peraltro un account è riconducibile alla Guida suprema), nel mirino dei conservatori sono WhatsApp, Viber, Telegram e Instagram, cui per ora si ha libero accesso.