Feroce critica del Parlamento europeo nei confronti di Jean-Claude Juncker per la nomina dell'ex capo gabinetto Martin Selmayr, a Segretario generale della Commissione Ue.
“Colpo di Stato”
“La nomina in due fasi del Segretario generale potrebbe essere considerata un colpo di Stato che ha forzato e forse anche oltrepassato i limiti previsti dalla legge” spiega la risoluzione approvata ad ampia maggioranza.
I deputati hanno condannato il fatto che le modalità di scelta di Selmayr abbiano suscitato “irritazione e disapprovazione generalizzate nell'opinione pubblica”.
Reputazione a rischio
Secondo l'Europarlamento, la procedura seguita “mette a rischio la reputazione non solo della Commissione europea ma di tutte le istituzioni dell'Ue”. Con un emendamento approvato dalla plenaria, i deputati hanno invitato esplicitamente l'esecutivo Juncker a fare pubblica ammenda, riconoscendo che la nomina di Selmayr e il modo in cui è stata comunicata “hanno inciso negativamente sulla sua reputazione”. La risoluzione dell'Europarlamento contesta la versione della Commissione, secondo cui le regole sono state rispettate “religiosamente” nella nomina lampo di Selmayr. L'Europarlamento “non riesce a riscontrare alcuna 'situazione grave e urgente' (…) che giustifichi” la procedura seguita dalla Commissione per la nomina di Slemayr”.
Richiesta
L'Europarlamento si dice “consapevole che del fatto che, a causa dei vincoli giuridici, in generale non è possibile revocare un atto amministrativo favorevole, ma invita comunque la Commissione a riconsiderare la procedura di nomina del nuovo Segretario generale per dare ad altri possibili candidati all'interno dell'amministrazione pubblica europea l'opportunità di candidarsi”.
Il caso
Il 21 febbraio scorso Selmayr era stato nominato dal collegio dei commissari in pochi minuti prima vice-segretario generale e poi segretario generale. Juncker ha informato gli altri commissari della sua proposta di promuovere Selmayr solo al momento di prendere la decisione. Nel corso delle ultime settimane diversi commissari hanno ammesso di essere rimasti “sorpresi” dalla proposta avanzata da Juncker. Nella sua risoluzione, il Parlamento europeo ha espresso “delusione per il fatto che, a quanto sembra, non un solo commissario abbia messo in discussione questa nomina a sorpresa, chiesto il rinvio della decisione di nomina o sollecitato una discussione di principio sul ruolo del futuro Segretario generale della Commissione e sul modo in cui è inteso tale ruolo“. Secondo diversi osservatori, il caso Selmayr ha rivelato la debolezza di tutta la Commissione e del suo presidente Juncker che, nei fatti, hanno lasciato le responsabilità di governo a un funzionario senza legittimità democratica.
Rapida ascesa
L'Europarlamento ha contestato le tappe e le procedure che hanno permesso a Selmayr di scalare la gerarchia interna fino a occupare il posto più alto dell'amministrazione, in particolare grazie alla “estrema rapidità della carriera del nuovo Segretario generale, il quale è avanzato da Ad6 a Ad15 nel corso di un periodo di poco più di 13 anni, durante il quale ha trascorso otto anni in diversi gabinetti. L'Europarlamento ha invitato la Commissione a “revocare” la decisione assunta all'inizio del mandato Juncker, con cui ha equiparato la funzione di capo-gabinetto del presidente a quella di Direttore generale, facilitato così la promozione di Selmayr. Infine, i deputati hanno messo in dubbio l'indipendenza e l'imparzialità di Selmayr dal punto di vista politico, chiedendo alla Commissione di “aggiornare e chiarire” le regole per “garantire la neutralità del Segretario generale”.