“I voti di oggi della Plenaria di Strasburgo rappresentano passi fondamentali per i cittadini europei, per la loro sicurezza e la tutela della loro privacy”. Con queste parole il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, ha accolto con favore l’approvazione del Pnr – il registro dei passeggeri aerei – e del pacchetto sulla protezione dei dati.
Infatti, la Plenaria di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza – 461 sì, 179 no, 9 astenuti – una nuova direttiva che regola l’utilizzo del codice di prenotazione, il controverso registro dei passeggeri (Pnr), ai fini di prevenzione, accertamento, indagine e azione penale nei confronti dei reati di terrorismo e di reati gravi. Da ora, le compagnie aeree saranno obbligate a comunicare alle autorità i dati dei passeggeri per tutti i voli provenienti da Paesi terzi verso l’Unione europea e viceversa.
Il voto del Parlamento arriva dopo oltre quattro anni di lavoro sulla revisione delle norme comunitarie sulla protezione dei dati. La riforma andrà a sostituire l’attuale direttiva che risale al 1995, quando Internet aveva da poco iniziato a muovere i suoi “primi passi”, con un regolamento generale pensato per dare ai cittadini maggiore controllo sulle proprie informazioni private in un mondo digitalizzato fatto di smartphone, social media, internet banking e trasferimenti globali.
“Il Parlamento europeo – ha osservato Schulz – oggi si è unito, al di là delle differenze politiche, per portare avanti a larghissima maggioranza questi atti legislativi. La creazione di un Pnr europeo è uno strumento importante nella lotta contro il terrorismo e la criminalità. Nel corso dei negoziati il Parlamento europeo ha tuttavia ottenuto importanti miglioramenti al testo che lo rendono proporzionato e efficace. Noi oggi chiamiamo gli Stati membri ad adempiere la loro responsabilità mediante l’attuazione di tale normativa e garantire che la condivisione dei dati sia effettuato nel modo più sistematico possibile tra le varie autorità nazionali ed europee”.
“La sicurezza dei cittadini europei – ha concluso il presidente del Parlamento di Strasburgo – non dovrebbe mai essere garantita a scapito dei loro diritti e delle libertà. Il Parlamento europeo ha lottato duramente per difendere questo compromesso che meglio riflette tale principio”.