Sono cinque in totale le persone fermate dopo la strage di Nizza dagli inquirenti che seguono il caso: a riferirlo sono i media locali, precisando che resta in stato di fermo l’ex moglie dell’attentatore e che, oltre ad una persona fermata ieri, tre arresti sono scattati oggi.
Il gravissimo bilancio è di 84 morti, tra i quali molti bambini e adolescenti. Numeri che, purtroppo, potrebbero salire ulteriormente: il procuratore, Francois Molins, ha riferito di 202 persone ferite, 52 in condizioni gravissime e 25 in rianimazione. Anche tra i feriti tanti bambini, diversi di loro lottano tra la vita e la morte. Due sono deceduti questa mattina dopo un intervento chirurgico. Molti italiani risultano ancora irrintracciabili, quindi ancora “dispersi”.
Identificato dopo poche ore l’attentatore, che è stato ucciso: Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un franco-tunisino di 31 anni. Noto alla polizia per violenze e uso di armi, era stato in libertà vigilata. “E’ un terrorista indubbiamente legato all’Islam radicale”, ha detto il premier francese, Manuel Valls. Secondo fonti tunisine l’attentatore sarebbe un tunisino emigrato con il padre estremista islamico. Media francesi riferiscono che sarebbe stata fermata la moglie e che nella casa del killer non sono state trovate né armi né esplosivi. Sempre secondo i media francesi il killer avrebbe beffato i servizi di sicurezza della Promenade des Anglais fingendosi un fornitore di gelati.
Inizia intanto in Francia il primo dei tre giorni di lutto nazionale proclamati dal presidente François Hollande. Il capo di Stato riunisce nuovamente questa mattina il Consiglio ristretto di sicurezza e difesa e successivamente riceve i ministri. Alle 12 di lunedì verrà osservato un minuto di silenzio.