Rischia di trasformarsi in una battaglia legale la strage del Mandalay Bay, a Las Vegas, nella quale il folle Stephen Paddock uccise deliberatmaente 58 persone che stavano assistendo a un concerto di musica country ai piedi della struttura. Una carneficina, quella dello scorso 1 ottobre, che il killer potè compiere da una finestra dell'albergo, da dove prese di mira i tanti partecipanti alla serata musicale e dove, successivamente, si barricò tentando di resistere al blitz delle Forze dell'ordine, togliendosi infine la vita. Ora, a distanza di quasi un anno, fra la società gestente e circa mille fra le persone coinvolte in vario modo nell'accaduto, è in atto un contenzioso nel quale la Mgm Resorts international (la cordata che controlla il Mandalay) starebbe facendo causa ai suddetti mille in quanto ritiene di non avere responsabilità nella strage.
La difesa dell'hotel
Il riferimento, probabilmente, è proprio all'azione del killer, il quale aveva da tempo prenotato una stanza e raggiunto il suo alloggio con al seguito un borsone carico di armi da fuoco, utilizzate poi per colpire le tantissime persone nella piazza sottostante. Forse per questo numerose persone hanno fatto ricorso contro l'hotel, intentando cause per “morti, lesioni e disagio emotivo derivanti dall'attacco di Paddock”. A sua difesa, la società del Mandalay ha sempre sostenuto di come le dovute misure di sicurezza fossero state prese in vista dell'evento country previsto a Las Vegas, tanto che i gestori si erano rivolti a una rodata società di vigilanza, la Csc, ingaggiata come garanzia per il concerto della Route 91. Il che, in sostanza, significa che i denuncianti potrebbero potenzialmente essere citati in giudizio.
Rischio contenzioso
Resta il fatto che, almeno per ora, la situazione resta in bilico. Da una parte i feriti di allora e le famiglie di quelle uccise a premere per cercare di capire come possa essere riuscito l'assassino a piazzarsi in uan stanza del Mandalay con un arsenale al seguito; dall'altra la società gestente che, come spiegato dai rappresentanti, vorrebbe evitare battaglie legali in quanto “anni di contenziosi e audizioni non sono nel miglior interesse delle vittime, della comunità e di coloro che stanno ancora guarendo”, ribadendo comunque che “la legge e le normative associate chiariscono che qualsiasi ricorso di questo tipo nei confronti delle parti Mgm deve essere respinto”. Il legale di alcune delle vittime, però, ha commentato dicendo di non aver “mai visto una cosa più oltraggiosa, in cui fanno causa alle vittime nel tentativo di trovare un giudice che gli piace”, chiudendo sarcasticamente sostenendo come sia “davvero triste che si abbassino a questo livello”.