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Stop della Knesset ai permessi di soggiorno per chi invoca il boicottaggio contro Israele

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Il Parlamento israeliano ha approvato in via definitiva la legge che vieta visti di ingresso o permessi di residenza nel Paese a cittadini stranieri che abbiano invocato “il boicottaggio economico, culturale o accademico” contro Israele. Il testo – approvato con 46 voti a favore 28 contro – prevede che le nuove norme siano applicate non solo a chi invoca il boicottaggio ma anche a coloro che lo chiedono nei confronti di singole istituzioni israeliane o “aree sotto il controllo di Israele”, come per esempio – secondo i media – gli insediamenti in Cisgiordania. La legge è stata criticata dalle ong pacifiste e di difesa dei diritti umani: “Peace Now” l’ha definita “nè ebraica nè democratica” ma “una chiara violazione della libertà di espressione”. “Jewish voice of Peace” l’ha paragonata agli interventi di Donald Trump sugli ingressi negli Strati Uniti.

Intanto a Tel Aviv si è svolta una manifestazione di protesta contro la massiccia presenza di sudanesi ed eritrei dopo la violenta aggressione subita il 4 marzo scorso da una donna 80enne da parte di un migrante africano. ”Infiltrati, andatevene via”, hanno scandito i dimostranti che hanno anche lanciato slogan ostili al sindaco di della capitale israeliana, Ron Huldai (laburista), “reo” di aver messo a disposizione dei migranti servizi sociali che li inducono a restare.

Il quotidiano Maariv aggiunge che domenica due gruppi avversi di eritrei si sono violentemente confrontati in quel rione mettendo a repentaglio l’incolumità dei passanti israeliani, per lo più anziani. Questi incidenti, ed altri analoghi avvenuti la settimana scorsa nella città di Petach Tikwa, sono stati oggetto di un acceso dibattito alla Knesset. Il deputato laburista Yitzik Shmuly ha accusato il governo Netanyahu di aver causato una ”catastrofe sociale” avendo indirizzato i migranti africani nei rioni più deboli di Tel Aviv, già afflitti da gravi problemi sociali. Il deputato Oren Hazan (Likud) ha replicato che tutti i migranti africani ”dovrebbero essere fatti salire su aeroplani”. ”Se necessario – ha aggiunto – mi offro volontario di preparare le loro valige”.

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