Mosca accoglie con soddisfazione la decisione di Donald Trump di sospendere il programma della Cia per l’armamento dei gruppi ribelli moderati siriani che si oppongono al regime di Bashar al Assad. “Certamente – ha scritto su Facebook il presidente della Commissione Affari internazionali del Senato russo, Konstantin Kosaciov – la notizia è stata a lungo attesa ed è ottima. Questa piega degli eventi indubbiamente fornisce maggiori opportunità per l’interazione tra Russia e Usa contro il terrorismo nel Paese”. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha chiarito che la decisione non è stata frutto dei colloqui intercorsi fra Trump e Putin in occasione del G20 di Amburgo. Peskov si è quindi rifiutato di commentare l’indiscrezione, riportata dal Washington Post.
Il programma di armamento era stato al centro della linea adottata dall’amministrazione Obama per mettere sotto pressione il regime di Damasco, ma la sua efficacia è stata messa in dubbio dopo il dispiegamento di forze russe in Siria. Lo stop al piano era quindi stato a lungo caldeggiata da Mosca. Secondo le fonti ufficiali citate dal Washington Post, la decisione di Trump di cambiare strada riflette l’intento del presidente di trovare modi per collaborare con la Russia sulla Siria, ma mostra anche che per la Casa Bianca in questa fase la rimozione di Assad non è una priorità assoluta. Il quotidiano riferisce inoltre che Trump ha preso la decisione di eliminare il programma circa un mese fa, dopo un incontro con il direttore della Cia Mike Pompeo e il consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster, prima del faccia a faccia con il presidente russo.