La Nato è “impegnata per un migliore rapporto con la Russia: non vogliamo una nuova guerra fredda, non vogliamo una nuova corsa agli armamenti“. Lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza, Jens Stoltenberg, nel giorno di apertura del vertice ministeriale Difesa della Nato nel quartier generale di Bruxelles.
Rapporto difficile
La Nato, ha aggiunto Stoltenberg, lavora per un “duplice approccio con Mosca: difesa e dialogo. Dobbiamo essere fermi, ma allo stesso tempo lavoreremo per una relazione migliore e per il dialogo con la Russia”, ha aggiunto. “La Nato è un'alleanza difensiva – ha detto segretario generale – Quello che facciamo è proporzionato e misurato. E per molti, molti anni dopo la fine della Guerra Fredda, gli alleati della Nato hanno ridotto la spesa per la difesa, riducendo le loro capacità militari. Abbiamo cercato di stabilire una partnership con la Russia, ma poi abbiamo visto, soprattutto dal 2014 con l'annessione illegale della Crimea, che la Russia si è resa responsabile della destabilizzazione dell'Ucraina orientale, uno schema in cui la Russia e' stata responsabile della violazione del diritto internazionale”.
Risposta
L'Alleanza, ha spiegato, sta “rispondendo in modo difensivo e proporzionato, con un po' più di presenza militare nella parte orientale dell'Alleanza. La Germania fa parte di questo schema, guidando uno dei gruppi tattici in Lituania. Ma allo stesso tempo, ci impegniamo per un migliore rapporto con la Russia”.
Il Pil delle armi
Secondo i dati diffusi ieri, alla vigilia del meeting, negli alleati europei della Nato è in crescita la spesa per gli armamenti. Nel 2017 le risorse destinate da Europa e Canada alla difesa è aumentato del 5%, oltre le previsioni annunciate, e si avvicina al target fissato da Washington che chiede che ciascun paese dell'Alleanza arrivi a investire il 2% del Pil nel settore difesa. Nel 2024 saranno 15 i Paesi che raggiungeranno l'obiettivo del 2% del Pil. “Dopo anni di calo dal 2014 la spesa per la difesa è tornata a crescere – ha detto Stoltenberg – gli alleati europei e il Canada hanno incrementato la spesa di 46 miliardi“, ha aggiunto.