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Sri Lanka, Maithripala Sirisena eletto nuovo presidente

Colpo di spugna alle presidenziali in Sri Lanka. Il presidente uscente, Mahinda Rajapaksa –al potere dal 2005 e in cerca della vittoria per il terzo mandato consecutivo – è stato sconfitto dal diretto avversario, il 63enne Maithripala Sirisena, ministro della Sanità proprio durante il governo Rajapaksa. Sisirena – che si autodefinisce un contadino – aveva raccolto intorno alla sua candidatura sia l’opposizione del Partito nazionale unito (Unp), sia un nutrito drappello di ex deputati della governativa Alleanza per la libertà del popolo unito (Upfa). Secondo i dati diffusi dai media locali, ben 15 milioni degli aventi diritto di sono recati giovedì scorso a votare, e l’affluenza alle urne ha superato il 70%.

Il 69enne leader del Partito della Libertà aveva approvato, poco prima del voto, una modifica ad hoc alla costituzione per abrogare il divieto all’eventuale terza rielezione presidenziale. Rajapaksa aveva anche sperato nell’appoggio del Santo Padre – in visita apostolica in Sri Lanka dal prossimo 13 gennaio – e aveva affisso nelle strade numerosi manifesti rappresentanti il suo incontro in Vaticano con papa Francesco. Nonostante le simpatie che il Pontefice gode nel Paese a maggioranza buddista, non è stato sufficiente all’ex presidente per vincere nuovamente le elezioni. Hanno probabilmente pesato maggiormente le accuse nei confronti del vecchio leader da parte di ex membri del suo schieramento che lo avevano definito “corrotto e clientelare”.

Secondo gli analisti locali, le votazioni di giovedì scorso si sono svolte in un inedito clima di minore violenza e intimidazioni rispetto a quelle passate, frutto, probabilmente, sia dell’imminente visita di papa Francesco, sia dei moniti fatti dalla diplomazia e da numerosi movimenti umanitari internazionali. In una conferenza stampa giovedì sera, i responsabili del Centro per il monitoraggio della violenza nelle elezioni (Cmev) di Colombo ed i vertici della polizia, hanno annunciato all’unisono che nel complesso la giornata è trascorsa nella calma. Il portavoce della polizia di Colombo, Ajith Rohana, ha sostenuto che le violenze nell’isola sono state il 50% in meno rispetto al voto del 2005 e del 2010. Il presidente della Commissione elettorale, Mahinda Deshapriya, ha reso noto che il suo organismo ha ricevuto 328 denunce di irregolarità, ma nessuna tale da poter alterare la regolarità del voto. Mahinda Rajapaksa si è dovuto dunque inchinare alla volontà del popolo.

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