L’inviato Onu per la Libia, Bernardino Leon, ha convocato per il 29 settembre una riunione per dare avvio a un dialogo di pace con le parti in conflitto nel Paese nordafricano: da un lato il governo del premier Abdullah Al Thanni, sostenuto dal nuovo Parlamento costretto a traslocare a Tobruk, dall’altro le milizie filo-islamiche che controllano Tripoli e molte zone della Cirenaica. A darne notizia è stata la missione Onu in Libia, istituita con lo scopo di aiutare il Paese a creare le condizioni per una pacificazione stabile e sostenibile. “L’unica soluzione alla crisi attuale in Libia è attraverso la convocazione di un dialogo politico che porti a un accordo sul quadro istituzionale e un ampio consenso sulle modalità per il proseguimento del processo di transizione democratica”, ha dichiarato un portavoce della Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil).
Le Nazioni Unite hanno proposto che le delegazioni che rappresentano parti differenti del conflitto libico si incontrino il 29 settembre per il dialogo. Le discussioni si concentreranno su un accordo sulla data e il luogo per una cerimonia di passaggio di consegne dal precedente Congresso Nazionale Generale all’attuale Camera dei Rappresentanti. La Libia, in seguito alla caduta di Gheddafi del 2011, è diventata teatro di una difficile transizione politica, ed è attualmente lacerata dagli scontri fra le milizie tribali e il governo centrale. Il Paese, da maggio scorso, ha subito sanguinosi scontri tra le due parti e le ostilità si sono estese nelle città libiche di Bengasi, Gharyan e Zawiya.