Gli scontri sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme rischiano di infiammare il Medio Oriente. Il sovrano saudita Salman ha lanciato un appello al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e ai Paesi del Consiglio di sicurezza affinché adottino “misure urgenti”. Salman “ha espresso una forte condanna della pericolosa escalation israeliana” nel sito sacro sia a musulmani sia a ebrei, dove i manifestanti palestinesi si sono scontrati per tre giorni con la polizia dello stato ebraico, ha riferito la Saudi Press Agency. “Ha lanciato un appello a un’iniziativa internazionale rapida e all’intervento del Consiglio di sicurezza dell’Onu perchè prenda misure urgenti per fermare queste violazioni” afferma l’agenzia ufficiale di Riad. Salman ha aggiunto che l'”attacco ai fedeli” viola la sacralità delle religioni “e contribuisce ad alimentare l’estremismo e la violenza nel mondo”.
L’agenzia riferisce che Salman ha proposto il suo appello in telefonate al premier britannico David Cameron, al presidente russo Vladimir Putin e a quello francese Francois Hollande. Hollande ha detto che una modifica delle norme che regolano la Spianata delle moschee potrebbe condurre a una “grave destabilizzazione”. Terzo sito sacro per l’Islam, la Spianata è anche il Monte del Tempio, il sito più venerato dall’ebraismo. In base alle norme in vigore da molto tempo gli ebrei possono visitarlo, ma non possono pregarvi per evitare di alimentare tensioni. I manifestanti musulmani temono che Israele voglia cambiare le regole, sotto la pressione degli estremisti di destra che chiedono maggiore accesso e in qualche caso la costruzione di un nuovo tempio. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto più volte di essere favorevole allo “status quo”, ma i palestinesi non si fidano. Ieri il presidente Mahmud Abbas ha accusato Israele di “alimentare una guerra senza soste contro di noi a Gerusalemme”.