Si sono registrate le prime vittime in Iran, durante la feroce protesta contro il caro vita esplosa negli ultimi giorni: nella cittĂ di Doraud, nella provincia di Lorestan, la Guardia rivoluzionaria ha aperto il fuoco sulla folla nel tentativo di disperdere i manifestanti, uccidendo almeno 8 persone secondo quanto riportato da fonti locali. Una scia di sangue che ha bagnato una giornata di intensa protesta in molte zone del Paese, anche nella capitale Teheran, dove le contestazioni contro il governo hanno occupato le strade del centro e coinvolto anche gli studenti dell'UniversitĂ . Per le vie delle cittĂ interessate dalle manifestazioni, sono stati bruciati ritratti di Ali Khamenei, la guida suprema del Paese, mentre alcuni dei dimostranti avrebbero preso d'assalto degli istituti bancari.
Internet bloccato
Il governo, guidato da Hassan Rohani, ha risposto con durezza alle proteste, tentando con ogni mezzo di impedire la sua propagazione, arrivando a bloccare anche la rete internet dopo aver ricevuto la notizia delle 6 persone uccise. Addirittura, si parla della chiusura di Telegram, il maggior social media dell'Iran, a rischio come Amadnews, accusato dal ministro delle Comunicazioni Mohammad-Javad Azari Jahromi di sostenere e incoraggiare la rivolta. I responsabili media governativi, nel frattempo, hanno contrastato la protesta social attraverso la diffusione di filmati nei quali dei gruppi di dimostranti assaltano un edificio a Teheran, episodio verificatosi in coincidenza con la manifestazione avviata dalla locale università , alla quale ne è seguita un'altra composta da civili pro-governo.
Risvolti politici
Una protesta che, progressivamente, ha assunto risvolti politici, con gli Stati Uniti a redarguire il governo di Teheran attraverso un tweet del presidente Donald Trump: “Ci sono molte notizie di proteste pacifiche da parte degli iraniani stanchi della corruzione del regime e del suo dissipare la ricchezza della nazione per finanziare il terrorismo all'estero. Il governo iraniano deve rispettare i diritti degli iraniani, incluso il diritto di esprimersi. Il mondo sta guardando!”. Un modo per ribadire quanto giĂ affermato durante l'Assemblea generale dell'Onu, durante la quale il Tycoon si era mostrato estremamente critico verso i regimi degli ayatollah. Le autoritĂ hanno predisposto, per fronteggiare la protesta, un ingente dispiegamento di forze il quale, finora, ha portato all'arresto di circa 50 persone.