Continua l’escalation di tensioni in Turchia, dove nella giornata di oggi un uomo in uniforme militare si è presentato davanti al tribunale di Ankara ed ha aperto il fuoco. L’assalitore è stato ucciso durante uno scontro a fuoco con la polizia. La sparatoria si è verificata nei pressi dell’edificio giudiziario dove stavano testimoniando i 27 generali e ammiragli golpisti arrestati, tra cui Ozturk, ritenuto una delle menti che hanno organizzato il putsch fallito. Sul posto sono intervenute le forze speciali e almeno un carro armato.
Intanto proseguono le purghe per il colpo di stato fallito. Dopo militari e giudici, un totale 7.899 agenti in tutto il Paese sono stati sospesi dai loro compiti la scorsa notte e costretti a riconsegnare armi e distintivi. La decisione, cui potrebbero seguire arresti, è stata comunicata ai dipartimenti locali dal capo della polizia, Mehmet Celalettin Lekesiz.
Nel frattempo, alcuni caccia F-16 dell’esercito turco hanno compiuto durante la notte voli di pattugliamento su diversi centri urbani del Paese, compresa Istanbul, come testimoniato direttamente dall’ANSA. Secondo l’agenzia statale Anadolu, i jet sono stati autorizzati direttamente dal presidente Recep Tayyip Erdogan. La decisione segnala che le autorità turche non ritengono del tutto esaurita la minaccia portata dagli autori del fallito golpe militare.