Dopo quasi un anno di stallo politico e l’astensione del Psoe nel voto di fiducia, Mariano Rajoy – che nei giorni scorsi ha ottenuto la fiducia – ha giurato come premier e nelle ultime ore ha presentato i nomi dei ministri che formeranno il nuovo governo. Affrontare la sfida indipendentista della Catalogna e consolidare il recupero economico sono i due principali obiettivo del nuovo esecutivo guidato dal leader del Partido popolar.
Otto donne e cinque uomini fanno parte della nuova squadra di Rajoy, anche se non ci sono state molte variazioni a capo dei vari ministeri. Soraya Saenz de Santamaria ha mantenuto il suo incarico alla vicepresidenza e al Centro Nazionale di Intelligence (Cni), anche se ha perso l’incarico da portavoce del governo, ma in cambio le è stata affida la Amministrazione Pubblica.
Alla difesa va María Dolores de Cospedal, ex presidente della comunità Castilla-La Mancha; Agli esteri arriva da Bruxelles l’ambasciatore presso l’Unione Europea Alfonso Dastis; All’interno l’ex sindaco di Siviglia Juan Ignacio Zoido, mentre un altro sindaco – in carica – va alle infrastrutture e trasporti, si tratta di Íñigo de la Serna, primo cittadino di Santander.
Nasce inoltre un nuovo ministero, quello di Energia, turismo e agenda digitale, che sarà diretto da Alvaro Nadal, già parte della squadra economica di Rajoy. Inoltre, Fátima Báñez al lavoro, Íñigo Méndez de Vigo all’educazione, cultura e sport (e nuovo portavoce della presidenza), Isabel García Tejerina all’agricoltura e ambiente, Rafael Catalá alla giustizia, Dolors Montserrat alla sanità.
Molti analisti hanno trovata curiosa la scelta comunicativa del nuovo premier. Infatti, il governo ha annunciato i nomi dei nuovi ministri attraverso un comunicato stampa pubblicato sul sito e sui social network ufficiali. Contrariamente a quanto ci si aspettava, Mariano Rajoy non è apparso in pubblico per comunicare le sue scelte.