Un'altra grande crisi finanziaria è vicina. Parola di George Soros, il noto magnate a capo della ong Open Society. Nel “La Tragedia dell’Unione europea: disintegrazione o rinascita”, egli spiega che le cause potrebbero essere la volata del dollaro e la fuga di capitali dalle economie emergenti. Secondo Soros, in Europa “tutto quello che poteva andare storto è andato storto”. Il magnate cita la crisi dei rifugiati, le politiche dell'austerity che hanno catapultato i populisti al potere e la “disintegrazione territoriale” esemplificata dalla Brexit. “Non è più un modo di dire che l'Europa è in un pericolo esistenziale, è la dura realtà”, aggiunge Soros proponendo la sua ricetta, ovvero un piano Marshall per l'Africa finanziato dall'Europa per allentare le pressioni migratorie, ma anche una radicale trasformazione dell'Ue.
“La trasformazione della Comunità del carbone e dell’acciaio nell’Unione europea – la sua riflessione – è stata una decisione imposta dall’alto e ha funzionato a meraviglia. Ma i tempi sono cambiati. La gente comune si sente esclusa e ignorata, e per questo ora bisogna guardare a una forma di collaborazione che coniughi l’approccio verticistico delle istituzioni europee con le iniziative dal basso che servono a coinvolgere l’elettorato”.