Mancano meno di 10 giorni alle elezioni per il rinnovo del Parlamento catalano e gli analisti già si interrogano sull'esito di un voto che Carles Puigdemont ha definito il “più importante della storia del Paese”. I sondaggi sono incerti. L'ultimo pubblicato assegna la maggioranza assoluta, 70-73 seggi su 135, alle tre liste secessioniste – JxCat di Puigdemont, Erc del vicepresidente Oriol Junqueras e la sinistra della Cup.
Incertezza
I tre partiti unionisti (Cs, Psc e Pp) sarebbero a quota 51-59. Podemos, alleato con il sindaco di Barcellona Ada Colau, fuori dai due blocchi, avrebbe 9-11 seggi. Un altro sondaggio pubblicato da La Vanguardia tre giorni fa dava però gli indipendentisti in minoranza. Un altro ancora, per El Periodico, li vedeva in maggioranza assoluta di un seggio.
Affluenza prevista
Un terzo degli elettori appare ancora incerto. Le previsioni di un'affluenza alta, attorno all'82%, complicano ulteriormente le stime. Non è chiaro quale campo potrebbe favorire. Nel fronte unionista cresce la lista di Ciutadanos guidata da Ines Arrimadas, che con 32 seggi lotta per il primo posto con Erc di Junqueras e JxCat di Puigdemont, vampirizzando il Pp di Rajoy, che scenderebbe da 10 a 3-6 deputati.
Proteste
Ieri la tensione con Madrid è salita ulteriormente con il trasferimento da parte della Guardia Civil spagnola, per ordine di un giudice e con il via libera del governo del premier Mariano Rajoy, che commissaria la regione ribelle dalla destituzione di Puigdemont un mese fa, delle 44 opere d'arte del monastero di Sijena contese fra Catalogna e Aragona. Davanti al museo di Lleida, che le ha acquistate, la polizia ha caricato i manifestanti catalani che si opponevano al trasferimento forzoso delle opere in Aragona, da dove provengono. Puigdemont da Bruxelles ha accusato lo Stato spagnolo di favorire il saccheggio “in totale impunità” del patrimonio catalano.
Appello dal carcere
Dal carcere madrileno intanto – nel quale si troverebbe anche Puigdemont se non avesse scelto la “fuga” in Belgio – Junqueras ha chiesto al Tribunale Supremo spagnolo di essere immediatamente liberato per poter partecipare almeno agli ultimi giorni di campagna. Junqueras è in carcere da oltre un mese, accusato di “ribellione” per avere portato avanti il progetto politico dell'indipendenza, Secondo il rapporto di un costituzionalista consultato dal suo partito, se Erc arriverà primo il 21 dicembre Junqueras potrebbe essere eletto presidente della Catalogna anche se si troverà in un carcere spagnolo.