Almeno sette persone sono morte e più di dodici sono rimaste ferite a seguito dell’esplosione di un’autobomba nel centro di Mogadiscio. Lo riferisce Abdifatah Omar Halane, portavoce dell’amministrazione cittadina.
L’ordigno, ha spiegato l’ufficiale di polizia Mohammed Ibrahim, era stato posizionato all’interno di una vecchia automobile parcheggiata davanti a un ristorante situato nei pressi del ministero per la Sicurezza Nazionale, nel centro della capitale. “Abbiamo sentito un boato, poi ho visto le ambulanze correre verso la zona dell’esplosione. Ora la zona è stata transennata dalle forze dell’ordine” ha raccontato Abdisalam Sharif, un testimone.
Nessun gruppo terroristico, al momento, ha rivendicato l’attacco ma i sospetti ruotano attorno ad Al Shabaab, organizzazione jihadista affiliata ad Al Qaeda operativa nella zona del Corno d’Africa. Per aiutare il Paese ad affrontare l’emergenza attentati la missione Amisom dell’Unione africana ha schierato 22 mila soldati, con l’obiettivo di combattere gli Shabab che per un periodo erano riusciti a prendere il controllo della stessa Mogadiscio.
Grazie all’intervento dei militari, iniziato nel 2007, il gruppo qaedista è stato sconfitto e costretto a ritirarsi dalla capitale somala. Nonostante la perdita di numerose roccaforti gli Shabaab controllano vaste regioni, dalle quali fanno partire azioni militare e dove organizzano attentati, spezzo impiegando kamikaze.