La Germania “è consapevole” del fatto che “la sicurezza in Europa, almeno nel lungo termine, non possa esser garantita senza la Russia”. Lo ha detto Angela Merkel in visita in Polonia. “Le sanzioni non sono un obiettivo in sé e dobbiamo mantenere il dialogo con la Russia”, ma “il principio della legge del più forte non è accettabile”, ha specificato la cancelliera tedesca a una cerimonia in occasione dei 25 anni dalla riconciliazione polacco-tedesca a Krzyzowa.
Ieri intanto alcuni soldati ucraini hanno sparato contro un convoglio di osservatori Osce vicino a Marinka, località controllata da Kiev, 15 km a est di Donetsk, roccaforte dei separatisi filorussi. Lo rende noto oggi la missione, precisando che gli ispettori hanno lasciato la zona per motivi di sicurezza. Sono quasi mille le persone uccise nell’est dell’Ucraina dall’inizio del cessate il fuoco, lo scorso 6 settembre, ed il totale delle vittime dallo scoppio del conflitto a metà aprile è salito ad “almeno 4.317”, cui si sommano 9.921 feriti, come afferma l’Ufficio dell’Alto commissario Onu per i diritti umani.
Il vicepresidente Usa John Biden si è recato a Kiev, dove oggi ha in programma di incontrare il presidente ucraino Petro Poroshenko e il premier Arseni Iatseniuk. A Kiev Biden sarà accompagnato da Victoria Nuland, assistente del Segretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici, e dalla moglie, che insieme a quella di Poroshenko incontrerà i profughi e i militari feriti nel conflitto nell’est del Paese contro i separatisti filorussi. Biden si congratulerà per il successo democratico delle recenti elezioni parlamentari, sottolineerà la necessità di accelerare la formazione di un nuovo governo (non ancora varato a quasi un mese dal voto) e parlerà delle attuali violazioni russe del protocollo di Minsk sul conflitto nell’est.