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Sit-in contro le armi davanti alla Casa Bianca

Sarebbero stati almeno 10 i fucili acquistati nell'ultimo anno da Nikolas Cruz, l'autore del massacro di Parkland, e tutti in modo legale. Un dato sconvolgente, tanto più se si considera il soggetto come già segnalato e noto all'Fbi per alcuni comportamenti anomali. Anche per questo, nel giorno in cui Donald Trump (pesantemente criticato per non aver affrontato l'argomento nelle ore successive all'eccidio) parla per la prima volta di una stretta sulla circolazione delle armi, un nutrito gruppo di manifestanti si è radunato davanti alla Casa Bianca per invitare il Tycoon ad applicare misure a breve termine contro il commercio di pistole, fucili e quant'altro. Fra i dimostranti radunatisi a Washington anche i superstiti della strage compiuta dal 20enne alla Marjory Stoneman Douglas, nella quale hanno perso la vita 17 persone fra studenti e insegnanti: in mezzo a loro campeggiavano cartelli con l'eloquente scritta “Am I next?” (“Sarò io il prossimo?”): oggetto della protesta non solo il tema armi ma anche la lobby Nra, la quale avrebbe fornito un'ingente somma all'allora candidato Trump per la sua campagna elettorale.

L'apertura di Trump

Una manifestazione che, a quanto pare, non ha lasciato indiffrente il presidente americano il quale, come riportato da un portavoce della Casa Bianca, Raj Shah, “sostiene gli sforzi per migliorare il sistema di controlli federali sull'acquisto di pistole e fucili. La base per questo tipo di azione – ha detto ancora – potrebbe essere una legge bipartisan presentata al Senato”. L'obiettivo della legge sarebbe di incrementare e migliorare sensibilimente il sistema di controllo su tutti coloro che vogliano acquistare un'arma, comprese indagini sul loro passato e su eventuali precedenti. “Il presidente – ha spiegato Shah – ha parlato al senatore repubblicano John Cornyn (Texas) sulla legge bipartisan che lui e il senatore democratico Chris Murphy (Connecticut) hanno presentato per migliorare il sistema federale di controllo dei precedenti penali”.

Mancata prevenzione

Una legge che, in sostanza, andrebbe a bilanciare l'urgenza di limitare l'ancora troppo massiccia e libertaria compravendita di armi da fuoco anche di grosso calibro, e l'indagine sui potenziali acquirenti invocata da Trump nel suo discorso di qualche giorno fa. Del resto, già nelle ore successive alla strage erano emersi alcuni dettagli sul passato di Cruz che avevano lasciato interdetta l'opinione pubblica, soprattutto perché già noti all'Fbi: elementi sui quali il bureau, però, non ritenne di prendere provvedimenti preventivi nei confronti del soggetto (già ritenuto potenzialmente pericoloso). Altro terreno di battaglia, questo, fra Trump e Intelligence.

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