A 48 ore di distanza dal violentissimo terremoto che ha colpito l’Ecuador, continua a salire inesorabilmente il numero delle vittime, facendo salire il bilancio – ancora provvisorio ad almeno 413 morti. Alcune immagini aeree mostrano la distruzione che ha colpito al cuore il Paese. Case distrutte, case crollate, cumuli e cumuli di macerie.
Nel frattempo continua senza sosta il lavoro dei soccorritori, impegnati nel tentativo di trovare tra le macerie eventuali sopravvissuti; una persona è stata trovata viva sotto un cumulo di pietre e cemento dell’Hotel El Gato di Portoviejo. Una ragazza, inoltre, è stata portata in salvo, dopo essere rimasta intrappolata tra le macerie di un edificio crollato di Pedernales. Altri tre sopravvissuti sono stati soccorsi e portati in salvo dai vigili del fuoco a Manta.
“Ci vorranno mesi e anni per ricostruire tutto questo, e costerà miliardi di dollari”, è stato l’amaro commento del presidente rRafael Correa, che nel giorno in cui è stata registrata la prima scossa si trovava nella Città del Vaticano per un incontro con Papa Francesco. Il terremoto, di magnitudo 7.8, ha colpito il Paese nella serata di sabato 16 aprile; l’epicentro è stato individuato circa 170 chilometri a nordovest della capitale, Quito mentre la scossa è stata avvertita in tutto il Paese, nel nord del Perù e nel sud della Colombia. Secondo il Geological Survey americano, il sisma ha colpito a bassa profondità, a soli 27 chilometri dalla città di Muisne. L’Ecuador si trova tra due placche tettoniche in movimento e dal 1900 a oggi ha subito vari terremoti di magnitudo elevata.