Ci sono almeno undici morti nelle Filippine, dove un terremoto di magnitudo 6.3 ha fatto tremare la terra nel centro di Manila: il sisma ha gettato letteralmente nel panico la popolazione, fuggita per le strade tentando di ripararsi dai crolli. Al momento si parla di due palazzine collassate durante la scossa, mentre altri grattacieli sono stati visti ondeggiare paurosamente. Le autorità hanno immediatamente disposto la chiusura dell'aeroporto di Clark e delle linee ferroviarie attorno alla capitale per permettere ai soccorsi di avere libero accesso alle aree maggiormente interessate dai crolli. L'epicentro del sisma, nel frattempo, è stato individuato dai geologi dello US Geological Survey a Gutad, sull'isola di Luzon, alle 5.11. A quanto sembra, il sisma sarebbe stato provocato dallo slittamento della faglia oceanica sulla quale poggia l'arcipelago ma, secondo i dati rilevati, senza una forza tale da provocare uno tsunami.
I soccorsi
Secondo quanto riportato, uno dei due palazzi crollati sarebbe un centro commerciale, sulle cui macerie i soccorritori hanno scavato per cercare di estrarre alcune persone che sarebbero rimaste sepolte: “I soccorritori ci dicono che si sente gente gridare, che implora di essere salvata”, ha dichiarato la governatrice della provincia di Pampanga, a nord-ovest di Manila, Lilia Pineda. I soccorsi sono stati resi notevolmente più difficoltosi dal sopraggiungere della notte, dato che il terremoto ha fatto saltare completamente l'energia elettrica nel Paese.