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Siria, raid israeliano contro una base militare

Un bombardamento, messo in atto da alcuni caccia israeliani, è stato indirizzato verso una base militare in Siria, nell'area a sud di Damasco. A riportarlo è stata l'agenzia Sana anche se, al momento, non è stato ancora ben chiarito su quale avamposto sia stato rivolto il fuoco aereo: per ora, i media hanno parlato di danni materiali senza fare riferimento a possibili vittime. Ad avanzare un'ipotesi circa la destinazione dei raid, è stato il quotidiano Haaretz, il quale ha parlato di una base iraniana: una possibilità che, nei giorni scorsi, era stata paventata anche dalla Bbc, che aveva riferito della volontà, da parte di Teheran, di costruire un'installazione permanente in Siria. Quella attaccata dall'aviazione israeliana era, per l'appunto, una struttura in fase di costruzione, colpita dai cacciabombardieri dallo spazio aereo libanese.

Esplosioni a sud di Damasco

In caso si trattasse davvero di una base iraniana, sarebbe la prima volta che per l'aviazione di Israele contro un'installazione di questo tipo, avendo finora mirato i suoi raid quasi esclusivamente su depositi di armi e convogli di rifornimento destinati ai militanti di Hezbollah. Secondo quanto riferito da fonti siriane, la contraerea avrebbe risposto al fuoco intercettando due missili e lanciandone a sua volta alcuni contro i caccia, mancandoli. L'ipotesi dell'Intelligence israeliana, sarebbe la possibile costruzione di una base che, in caso, darebbe rifugio ai Pasdaran dell'Iran (l'organo militare meglio noto come Guardiani della rivoluzione). L'Osservatorio Siriano per i diritti umani ha spiegato che l'attacco ha causato esplosioni di forte intensità nelle vicinanze di al-Kiswa, città a sud di Damasco, provocando la mancanza di corrente elettrica in molte zone.

Tensioni e distensioni

L'attacco, in caso arrivassero conferme, potrebbe inserirsi nel crescente allarme di Israele sull'influenza iraniana in Siria. Un timore confermato, alcuni giorni fa, dal ministro della Difesa, Avigdor Lieberman, il quale aveva affermato di non ritenere che vi fossero in Siria militari iraniani ma di essere altresì preoccupato della politica d'influenza esercitata da Teheran. Questo anche se, solo pochi giorni fa, alcune indiscrezioni avevano parlato di una presunta offerta di Bashar al-Assad alle Forze armate israeliane assistita dal mediatore russo: in sostanza il presidente avrebbe vanzato la proposta di una zona militarizzata, epurata dai militanti di Hezbollah e consiglieri iraniani. Circa 40 chilometri, nella zona del Golan. Dall'inizio della guerra, nel 2011, i caccia israeliani hanno bombardato, come detto, perlopiù (oltre un centinaio di volte) convogli militari siriani o di Hezbollah.

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