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Siria: Obama conferma la morte di Kayla Muller

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Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato con “profonda tristezza” la morte della volontaria americana Kayla Jean Mueller, la 26enne rapita in Siria nel 2013 mentre stava raggiungendo Aleppo con il suo fidanzato. In un video ricevuto dai suoi colleghi cooperanti e che risale a pochi mesi fa, la ragazza indossava l’hijab e chiedeva di essere salvata.

Nei giorni scorsi, nonostante il gruppo terroristico avesse riferito che un raid degli aerei giordani aveva ucciso la giovane, la famiglia di Kayla si era rivolta ai leader dello Stato Islamico: “Siamo fiduciosi che sia viva, vi imploriamo di contattarci in privato”. Ma la conferma è giunta direttamente al presidente degli Usa.

La volontaria originaria dell’Arizona, era stata rapita due anni fa in Siria per poi finire nelle mani dei jihadisti. Lo stesso gruppo islamico aveva annunciato su Twitter la sua morte, ma il Pentagono e il governo di Amman avevano interpretato l’annuncio come una strategia per indebolire le relazioni pubbliche.

Per il ministro dell’interno Hussein Majali infatti questa notizia rappresenta “un’altra trovata propagandistica. Hanno cercato di creare problemi nel Paese e non ci sono riusciti. Ora stanno cercando di dividere la coalizione con questa ultima trovata”. Sulle dinamiche dell’incidente sono ancora in corso accertamenti per verificare se Kayla Jean Mueller abbia perso la vita realmente nel bombardamento come riferito dall’Isis o in altre circostanze.

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