Il proscenio dell’antico teatro romano della città di Palmira, in Siria, sarebbe stato distrutto dai miliziani del sedicente Stato islamico, assieme al Tetrapylon, anch’esso di età romana, presente all’interno del sito archeologico patrimonio dell’umanità. Questo è quanto riportato dall’agenzia ufficiale siriana “Sana” la quale, citando fonti locali, ha annunciato la demolizione dei due antichissimi monumenti-simbolo della città. La conferma sarebbe arrivata anche dal responsabile del sito per il governo siriano, Maamoud Abdelkarim: “Fonti locali ci hanno informato che daesh ha distrutto il tetrapilo, un monumento di 16 colonne, e delle foto satellitari ricevute da nostri colleghi dell’Università di Boston mostrano danni al proscenio del teatro romano”. Il Tetrapylon, così come il teatro, è considerato uno dei gioielli della città della Siria centrale, situata nella provincia di Homs.
La riconquista di Palmira
Non si ferma, dunque, l’oltraggio alla memoria storica dell’uomo messo in atto dai jihadisti del califfato, i quali continuano a perpetrare sfregi e distruzioni all’interno di uno dei complessi architettonici meglio conservati del Medio Oriente. Con la sfortuna di essere posto in un punto strategico al confine con l’Iraq, in un’area particolarmente ricca di giacimenti petroliferi. Dopo essere stata abbandonata nel 2015, Palmira è stata nuovamente occupata dall’Isis nel dicembre scorso, in coincidenza con lo spostamento di un contingente del presidente Bashar al Assad nella zona di Aleppo. Negli stessi giorni, alcuni raid messi in atto dalle forze armate russe contro i miliziani (le quali avevano peraltro contribuito alla riconquista da parte del governo siriano) non erano riusciti a impedire l’avanzata verso il sito archeologico, cruciale punto di snodo verso la città di Raqqa, considerata capitale daesh.
Nuove esecuzioni
Alcune agenzie, citando fonti non verificabili, hanno inoltre riferito come, nei giorni scorsi, alcuni miliziani avrebbero qui eseguito delle esecuzioni di massa, parlando di 12 persone uccise per decapitazione. A diffondere la notizia, sarebbe stata l’Osservatorio siriano dei diritti umani (Ondus). Una strage del tutto simile a quella effettuata, nella stessa Palmira, nel luglio del 2015, proprio davanti al proscenio del teatro romano, quando 20 militari dell’esercito governativo vennero giustiziati da combattenti Isis in età adolescenziale.