โI fragili progressi raggiunti in Siria sono in grave pericoloโ. E lโallarme lanciato dallโinviato Onu nel Paese mediorientale, Staffan de Mistura, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza Onu. Secondo il diplomatico servono โprogressi irreversibili, urgente consenso tra i maggiori attori in Siria per sostenere concretamente una soluzione politica e ristabilire la credibilitร del cessate il fuocoโ.
De Mistura ha ribadito che โnon puรฒ esserci una soluzione militare, questa รจ la voce dei sirianiโ. Lโinviato Onu รจ poi tornato sullโattacco chimico a Khan Shaykhun, nella provincia di Idlib. โLโorrore inflitto a innocenti vittime in Siria, tra cui uomini, donne e bambini, ha sconvolto le coscienze di tutta la famiglia umanaโ. Quindi, De Mistura ha sottolineato che eโ molto importante che il segretario di stato Usa Rex Tillerson sia a Mosca per un contatto diretto con lโomologo russo in questo โmomento crucialeโ.
Intanto in Siria รจ iniziata la prima fase dellโapplicazione dellโaccordo tra milizie locali sunnite e sciite, e loro sponsor regionali, per modificare il panorama demografico delle regioni frontaliere con Libano e Turchia, sulla base dei nuovi assetti creati dalla guerra. I media vicini agli Hezbollah libanesi e alle opposizioni siriane riferiscono del primo scambio di prigionieri e di salme di combattenti morti tra le comunitร di quattro cittadine โ due sunnite e due sciite โ a ovest di Damasco e nella regione di Idlib.
Lโaccordo era stato raggiunto alla fine di marzo tra gruppi jihadisti sunniti, sostenuti dal Qatar e dalla Turchia, e loro rivali miliziani sciiti libanesi e siriani, appoggiati dallโIran e dalla Russia. Lโintesa prevede lo svuotamento quasi totale sia delle due enclave sciite (Fuaa e Kafraya) nella regione di Idlib a maggioranza sunnita, sia delle due cittadine sunnite (Madaya e Zabadani) a ovest di Damasco in unโarea ormai controllata dagli sciiti. Come prima fase dellโaccordo, oggi sono stati scambiati alcune decine di miliziani prigionieri da entrambe le parti e altrettanti corpi senza vita di miliziani uccisi nelle battaglie in corso. Nella seconda fase si passerร al trasferimento, volontario o forzato, di decine di migliaia di abitanti civili: dalle zone sunnite di Damasco verso la regione di Idlib, sunnita; dalle zone sciite di Idlib alle zone sciite attorno alla capitale siriana.