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Siria, l’Onu: più risorse ai Paesi che accolgono i profughi

Più sostegno ai Paesi vicini alla Siria, in particolare a Libano, Turchia e Giordania: è la richiesta fatta dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Antonio Guterres, all’apertura di una conferenza internazionale che ha riunito 40 rappresentanti di paesi e di organizzazioni internazionali a Berlino.

L’esodo di massa dei profughi dalla Siria è, per Guterres, “la crisi umanitaria più drammatica alla quale il mondo è confrontato da molto tempo”. Le conseguenze per i paesi vicini alla Siria sono evidentemente enormi: per questo motivo, “i paesi che accolgono i rifugiati hanno bisogno di un sostegno finanziario più importante e lo meritano”. Più di tre milioni di siriani hanno infatti lasciato il proprio paese da quando si è acceso il conflitto: in maggioranza hanno trovato rifugio in Libano. La guerra civile nella terra degli Assad, ha provocato la crisi di profughi più importante dopo lo genocidio in Ruanda negli anni novanta: quasi la metà degli abitanti sono emigrati.

Nel frattempo sono ripresi gli scontri nel nordovest del Paese: i ribelli siriani del Fronte Nusra, legato ad al-Qaeda, hanno attaccato la città di Idlib in mano al governo. Il bilancio degli scontri è di 19 morti: lo riferiscono gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che le vittime sono nove ribelli e 10 soldati. oltre a bombardare la città, in collaborazione con latri gruppi, i Nusra hanno colpito i posti di blocco dell’esercito. La tv di Stato siriana riferisce che le forze governative hanno respinto l’attacco e molti terroristi sono stati uccisi, sostenendo che la situazione sia tornata adesso alla normalità.

Francesca Fiore: