La Russia smentisce le voci, provenienti soprattutto dagli Usa, sui raid in Siria condotti non solo nei confronti dell’Isis ma anche delle postazioni dell’opposizione moderata al regime di Bashar al Assad. A definire “infondate” queste notizie è stato il ministro degli Esteri Sergey Lavrov da New York, dove ha incontrato il segretario di Stato Usa, John Kerry.
Il vertice con il fedelissimo di Barack Obama è servito per cercare un’intesa per la risoluzione del conflitto siriano. I due hanno parlato di “vari modi” e di “varie opzioni” per risolvere il conflitto in Siria. Su quelle opzioni Kerry non ha fornito spiegazioni o nuovi dettagli, ma ha detto che potrebbero essere “passi specifici che potrebbero aiutare”.
Ora che sia Washington sia Mosca stanno conducendo attacchi aerei in Siria, Kerry e Lavrov hanno confermato l’intenzione di comunicare militarmente per “ridurre il rischio di collisione” o fuoco incrociato sullo stesso campo di guerra. Lo stesso Lavrov ha detto che quelle comunicazioni devono iniziare “il prima possibile” per evitare “incidenti non voluti”. Il capo della diplomazia americana tuttavia ha espresso preoccupazione per i bombardamenti di ieri della Russia in Siria.
Preoccupazione descritta a Lavrov e riguardante la “tipologia di target” che il Cremlino ha colpito. L’opposizione al regime Assad (storicamente appoggiato da Putin) così come alcuni funzionari occidentali dicono che gli attacchi russi hanno colpito civili o gruppi dell’opposizione e non lo Stato islamico o altri terroristi come invece sostenuto da Mosca, i cui media di Stato (così come quelli siriani) dicono che le aree prese di mira sono state quelle sotto il controllo dell’Isis.