E’ di 25 civili uccisi, tra i quali 9 bambini, il bilancio di un bombardamento contro le postazioni dell’Isis compiuto ieri sera ad Al Mayadin, nella provincia orientale di Dayr az Zor. A riferirlo è l’Osservatorio nazionale per i diritti umani, Ondus. Le testimonianze raccolte però non hanno permesso di stabilire se sia trattato di raid compiuti da aerei governativi siriani, russi o della Coalizione a guida Usa. Inoltre nella giornata di ieri, l’agenzia stampa del Califfato, aveva denunciato che a compiere i raid fossero stati gli aerei russi.
Nel frattempo il convoglio di aiuti umanitari per la popolazione nella parte orientale di Aleppo, è ancora fermo nella zona di frontiera con la Turchia. E’ quanto ha affermato oggi a Ginevra, un rappresentante delle Nazioni Unite. “Per noi operatori umanitari è estremamente frustrante – ha affermato il portavoce dell’Ufficio dell’Onu per gli affari umanitari (Ocha), Jens Laerke -. Siamo prontissimi a muoverci, ma le modalità per garantire un passaggio sicuro non sono state ancora stabilite, mentre almeno un quarto di milione di persone ad Aleppo orientale ha bisogno di aiuti”. Il convoglio, pronto a partire, trasporta beni alimentari per 80mila persone per un mese. Inoltre, ieri, l’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Staffan De Mistura aveva giudicato deplorevole il ritardo nella consegna degli aiuti umanitari malgrado l’accordo sulla cessazione delle ostilità in Siria raggiunto da Usa e Russia.