Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani sono circa 300 i morti nella battaglia tra esercito siriano e miliziani dello Stot Islamico per il controllo di Palmira. Alcune fonti dell’Ong hanno riferito che tra le vittime ci sono almeno 57 civili.
Nella giornata di ieri i jihadisti dell’Is sono stati respinti da Palmira, la città siriana dove sorge un importante sito archeologico, dopo l’avanzata di ieri che aveva permesso loro di assumere il controllo su diverse zone della parte settetrionale della città. Le forze di Damasco hanno annunciato di aver ripreso il controllo dei siti strategici in una serie di scontri che avrebbero causato la morte di 115 jihadisti e 123 militari secondo l’Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo.
La direttrice dell’Unesco aveva lanciato un appello venerdì perché la città e il suo patrimonio di rovine monumentali, iscritto nella lista dei patrimoni dell’Unesco, fosse protetta. “Palmira è al sicuro e la strada che la collega a Homs è sicura”, ha dichiarato oggi Talal Barazi, governatore della provincia di Homs citato dall’agenzia Sana. E Maamoun Abdulkarim, capo del dipartimento antichità di Damasco, ha assicurato che l’esercito controlla l’intera zona di Tadmur, e che le rovine situate nella parte sudoccidentale della città non hanno subito altri danni.