E di almeno 60 morti il bilancio del duplice attentato portato a segno dall’Isis nel nord della Siria. L’attacco più grave si è verificato a Soussiane, dove è esplosa un autobomba guidata da un kamikaze. L’altro è stato eseguito all’ingresso di al Bab, che era l’ultima grande città in mano ai miliziani dello Stato Islamico nella provincia settentrionale di Aleppo.
“Dopo aver liberato ieri la città di Al-Bab, c’è stato un raduno in questo quartiere – ha raccontato il conducente di un’ambulanza a Soussiane – A un certo punto è arrivata un’auto, guidata da un jihadista, un porco, che si è fatto esplodere in mezzo alla folla“. “Ci sono state molte esplosioni, molte vittime. Ne abbiamo contate più di 50, ce ne potrebbero essere anche 60“.
L’attentato ha provocato inoltre numerosi feriti gravi, secondo l’Osdh, l’Osservatorio siriano dei diritti umani. Venticinque chilometri a sud della frontiera turca, al Bab è presa di mira dal 10 dicembre da un’operazione portata avanti dalle forze turche e dai ribelli siriani loro alleati. Si tratta di un successo importante per Ankara che aveva lanciato a fine agosto un’operazione militare nel nord della Siria, per stanare i jihadisti dai dintorni della sua frontiera.
Intanto il premier iracheno, Haidar al Abadi, ha annunciato che l’aviazione di Baghdad ha effettuato i primi bombardamenti su postazioni del Daesh in Siria. Nel comunicato dell’ufficio del premier si precisa che i raid sono stati condotti stamani alle prime ore del giorno contro la cittadina siriana frontaliera di Albukamal e della frazione vicina di Hussayba, vicino al confine con la regione irachena di Anbar. Secondo il comunicato i raid sono stati ordinati dal premier in risposta alle rivendicazioni da parte dell’Isis dei recenti attentati suicidi compiuti a Baghdad.