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Siria, Assad: “Il popolo di Aleppo ha fatto la storia”

Con la riconquista dell’intera Aleppo da parte delle forze lealiste siriane, “viene fatta la Storia”. Così il presidente siriano, al-Assad, commentando la “liberazione di Aleppo”, in Siria. “Quel che accade è Storia e ogni cittadino siriano la sta scrivendo. Questa scrittura non è cominciata oggi, è cominciata 6 anni fa quando è partita la guerra contro la Siria. L’evacuazione degli ultimi ribelli asserragliati ad Aleppo est è in corso da stamane,assieme a quella di decine di migliaia di civili,oltre a centinaia di feriti”.

Assad ha parlato in un video diffuso online sull’account Telegram della presidenza di Damasco. e ciò che sta accadendo sicuramente rafforza la sua posizione e ne garantisce la permanenza al potere in vista di negoziati per una soluzione politica della crisi.

A confermarlo sembra essere anche l’annuncio dato da Ankara, che per anni aveva chiesto l’uscita di scena dello stesso Assad, di una riunione in programma il 27 dicembre a Mosca tra il ministro degli Esteri turco con i suoi omologhi di Russia e Iran, i grandi sponsor del regime siriano.

Spari sui convogli

Intanto però l’operazione di evacuazione di migliaia di civili e ribelli della zona orientale di Aleppo è stata sospesa dopo che i ribelli hanno aperto il fuoco contro il convoglio che trasportava i civili.Finora sono 8mila, secondo Damasco,gli evacuati in 24 ore,mentre Mosca parla di 6mila evacuati.

Ieri, 4 morti negli spari di milizie sciite contro un convoglio. Intanto, il governo di Mosca sta lavorando con una delegazione turca per avviare un negoziato tra Assad e le opposizioni.Il vertice Ue intanto respinge l’ipotesi di sanzioni contro Mosca, spinge sugli aiuti umanitari e chiede la fine immediata delle ostilità.

La soluzione diplomatica

“La migliore soluzione – ha detto il capo della diplomazia di Ankara, Mevlut Cavusoglu – è sempre quella politica, stiamo facendo sforzi per garantire un cessate il fuoco in tutto il Paese e allo stesso tempo iniziare un ritorno ai negoziati”, . Da diversi mesi, del resto, la Turchia ha cominciato una lenta marcia di riavvicinamento alla Russia, fin da un incontro tra il presidente Recep Tayyip Erdogan e quello russo Vladimir Putin l’estate scorsa.

E il governo di Ankara ha già fatto sapere di essere disposto a riconoscere un ruolo ad Assad nel processo di transizione, e di sedersi anche allo stesso tavolo con lui. “Una situazione completamente nuova sul terreno”, ha detto ancora Assad nel suo messaggio. E infatti con la riconquista di Aleppo il governo riprende il controllo di quasi tutte le grandi città siriane, tranne Raqqa, nel nord-est, che rimane in mano all’Isis.

La battaglia finale

Quanto all’evacuazione cominciata ieri, la politica sembra essere quella già seguita per simili operazioni in aree ribelli nei pressi di Homs e di Damasco. Altre migliaia di miliziani armati verranno fatti confluire verso la provincia nord-occidentale di Idlib, in mano a fazioni per lo più fondamentaliste, tra le quali i qaedisti del Fronte al Nusra.

L’intenzione sembra essere quella di creare una sorta di ‘emirato’ che in seguito sarà più facile attaccare, anche perché le posizioni estremiste di molte delle formazioni presenti impediranno che intorno a questa battaglia si crei la stessa ondata di sdegno di molte cancellerie occidentali che ha accompagnato l’offensiva e i bombardamenti su Aleppo.

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