In Siria anche i Francescani della Custodia di Terrasanta finiscono nella rete dei ribelli anti-regime. Si tratterebbe di circa 20 cristiani provenienti dal villaggio siriano di Knaye dove vivono circa 700 famiglie di cattolici di rito latino. A rendere pubblica la notizia, tramite l’Agenzia Fides, è il vescovo Georges Abou Khazen, Vicario Apostolico di Aleppo. Tra i sequestrati c’ è anche Padre Hanna Jallouf che opera da anni a Knayeh nella valle dell’Oronte nella Siria settentrionale. Prima che iniziasse il conflitto, il convento, il centro giovanile, l’asilo e l’ambulatorio, gestito dalle suore francescane, erano, come lo sono anche oggi, il centro della vita del villaggio.
Padre Jallouf con entusiasmo animava le attività parrocchiali, l’oratorio, le iniziative estive, le giornate di ritiro e di spiritualità. Fino allo scorso Natale, Knayeh, era sotto il controllo dei miliziani dell’Isis che avevano imposto ai cristiani limitazioni molto pesanti come la rimozione delle croci sopra le chiese, il divieto di suonare le campane, la copertura delle statue e l’obbligo per le donne di coprirsi con il velo islamico. Quando i jihadisti dello Stato islamico si spostarono più a est, il villaggio passò nelle mani dei qaedisti di Al Nusra che, qualche giorno prima di rapire i cristiani, avevano sequestrato il passaporto di padre Jallouf. A Knayeh risiedono inoltre tre suore francescane che gestiscono un centro giovanile e un dispensario; tra queste c’ è un’italiana, suor Patrizia, di Avellino. Secondo un comunicato della Custodia di Terrasanta le tre religiose “dovrebbero aver trovato rifugio in alcune case del villaggio e per il momento non si conosce il luogo dove sono stati portati i cristiani sequestrati e non c’ è modo di contattare loro o i rapitori”.